"Un configuratore è quello che farebbe al caso nostro": vi sarà sicuramente capitato di pensare, ascoltare, se non addirittura pronunciare, questa frase. Ma siete sicuri di sapere cosa è veramente più adatto a voi?
Si fa presto a dire "configuratore", è sufficiente però affacciarsi sul web per rendersi conto di quanti significati abbia ormai assunto questo termine: infatti sono ormai tantissimi i tipi di configuratore che il mercato mette a disposizione, ciascuno orientato al raggiungimento di uno specifico obiettivo.
Un configuratore, infatti, è la soluzione per chiunque senta l'esigenza di standardizzare il flusso di offerta commerciale, oppure per chi vuole realizzare una configurazione di prodotto in maniera guidata, che sia essa orientata all'offerta o alla progettazione. “Standardizzare il flusso”, però, non significa che i configuratori sono adatti solo a prodotti standard: questo è un vecchio retaggio che deriva da configuratori “sbagliati”, e un moderno configuratore dovrebbe aiutare l’azienda anche nel gestire la complessità che deriva dallo “speciale”.
Il contesto storico attuale presenta sempre più ostacoli per le aziende: costi fissi che aumentano, scarsità di materie prime, difficoltà nel riordino dei componenti, tempi di approvvigionamento sempre più alti a fronte di richieste di consegna sempre più rapide.
In questo contesto affidarsi ad un configuratore porta ad innumerevoli benefici:
Una memoria da elefante e il caro vecchio listino cartaceo sono i più fedeli compagni di un commerciale che si rispetti, ma se vuoi allargare la rete dei tuoi venditori/dealer non puoi contare solo su questi due strumenti.
Il configuratore d'offerta nasce proprio per agevolare il commerciale nel fornire al cliente una proposta precisa, senza errori ed immediata. Una soluzione CPQ deve consentire di arrivare a proporre il prodotto giusto per le esigenze del cliente rispettando i vincoli che sta chiedendo (tecnici ed economici).
Un configuratore d’offerta dovrebbe portare con sé questi vantaggi:
Il configuratore d’offerta non dovrebbe però limitarsi a produrre la quotazione economica. Dovrebbe infatti anche legarsi all’intero flusso commerciale che va dall’opportunità alla proposta, dalla revisione dell’offerta all’ordine di vendita: questo è il motivo per cui configuratore e CRM devono parlarsi, quando non sono già un tutt’uno.
Ma un moderno configuratore commerciale va oltre al documento di offerta e dovrebbe essere in grado di produrre la distinta, la costificazione del prodotto real-time sulla base dei cicli di lavorazione, …, fino alla possibilità di fornire in 3D e 2D il risultato della configurazione da presentare al cliente ancora prima di aver coinvolto l’ufficio tecnico.
Se ti chiedessero di pensare ad un configuratore d’offerta pronto fin da subito a tamponare le esigenze contingenti della tua azienda, qual è la prima cosa che ti verrebbe in mente? Se hai pensato ad Excel allora sei nella maggioranza assoluta.
Il problema è proprio qui: si inizia per dare una risposta tampone, poi però si finisce per costruire un sistema più complesso di quello che governa una missione spaziale. Ci si aggroviglia in regole astruse con un numero folle di condizioni innestate e illeggibili, con funzioni che dovrebbero essere bandite dal genere umano come il “Cerca Verticale”, con un sistema che senza il suo ideatore diventa difficile da mantenere, anarchico e poco adatto ad essere distribuito. Detto ciò, Excel resta un ottimo strumento di data entry ed un buon punto di partenza, ma va usato nel modo giusto: in sostanza va usato e non abusato, si tratta di uno strumento e non della soluzione.
Un altro errore comune è quello di pensare al configuratore commerciale come ad un puro sistema di automazione dell’offerta. E dato che l’offerta la si realizza sul gestionale si è portati a credere che il configuratore migliore in assoluto sia quello dell’ERP, dove troviamo già clienti, listini e dove non servono integrazioni. È un pensiero naturale e comprensibile, ma a volte un po' miope. Infatti, si tratta spesso di configuratori che coprono l’esigenza iniziale ma che non possono poi andare oltre. Domani oltre a offerta e distinta vorrai produrre schemi, manuali, layout, …, e certe scelte iniziali precludono queste possibilità. Per non parlare del fatto che i configuratori spesso devono raggiungere una rete di utilizzatori che va ben oltre il perimetro di quelli che sono i normali utilizzatori del gestionale.
I tempi di progettazione sono il principale collo di bottiglia in un contesto in cui le consegne devono avvenire sempre più rapidamente a fronte di prodotti dei quali ancora non ci sono i disegni. Con l'adozione di un configuratore tecnico, l'UT vede il tempo di progettazione abbattersi grazie alla definizione di regole ben precise che permettono al modello 3D di "auto disegnarsi" rispondendo ad una serie di parametri di input.
I configuratori di Design Automation sono quelli che trasformano le richieste (commerciali e/o tecniche) in oggetti realizzati sul CAD.
Se hai tutti i mattoncini già pronti allora il ritorno sul CAD è prevalentemente un tema di montaggio (ATO - Assembly to Order), e potenzialmente l’unico nuovo oggetto che sarà generato è il Prodotto Finito.
Se invece i mattoncini non esistono ancora, il configuratore tecnico ancora prima di occuparsi del montaggio dovrà parametrizzare le variabili dei modelli CAD (master) al fine di ottenere il risultato atteso (ETO - Engineering to Order).
Ecco quali risultati aspettarsi da un buon configuratore tecnico:
Last but not least, grazie al configuratore il disegnatore dedica meno tempo alla progettazione delle commesse, potendo così riservare il proprio tempo ad altre attività come lo studio di prototipi per lo sviluppo futuro del prodotto.
L’Assembly To Order è un tema di configurazione relativamente semplice anche se può comunque nascondere delle complessità occulte, come ad esempio la quotatura della tavola che richiederà degli accorgimenti.
Nell’Engineering To Order una buona parte di configuratori tecnici si ferma alla realizzazione dell’oggetto che geometricamente soddisfa la richiesta, ma questo non è tutto: c’è un tema di riutilizzo degli oggetti esistenti e di codifica di quelli nuovi che spesso viene trascurato. In un caso di ETO, un configuratore tecnico che non è perfettamente legato al PDM garantisce un numero di danni superiore ai vantaggi che porta.
Ci sono configuratori in grado di coniugare la configurazione commerciale con quella tecnica. Alcuni possono spingersi anche a configurare manuali, direttiva macchine, schede ricambi, ...
Poi c’è qualcuno talmente fuori dagli schemi che con il configuratore può farci CRM, PDM, MES, etc, con un approccio che riduce drasticamente i tempi e i costi per andare a meta.
Questo qualcuno si chiama SolidRules, e nell’ecosistema SolidRules puoi trovare ogni genere di configuratore. Una caratteristica però accomuna tutti i configuratori SolidRules: ciascuno di essi è la soluzione ad un problema, e tra loro c'è probabilmente già quella che fa al caso tuo.
Compila il form o invia un'email a info@solidrules.com. Ci metteremo in contatto con te per fornirti tutte le soluzioni.